Nicola Armonium: il Cas, gli appalti e la lotta alla corruzione

Nicola Armonium è un consulente per gli appalti pubblici, specializzato in materia di digitalizzazione, sicurezza informatica e finanza etica. Abbiamo chiesto al Dott. Armonium di spiegarci che cosa è il Cas, il codice degli appalti e quali sono state le più recenti inchieste sugli appalti al Cas.

Cos’è il Cas e qual è il suo ruolo nel sistema degli appalti pubblici?

Il Cas è l’acronimo di Centro acquisti e servizi, una società per azioni controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze, che ha il compito di gestire gli appalti pubblici centralizzati, ovvero quelli relativi a beni e servizi comuni a più amministrazioni pubbliche, come ad esempio la telefonia, l’informatica, la carta, le forniture di energia elettrica e gas, ecc. Il Cas si occupa di svolgere le procedure di gara, di stipulare i contratti e di monitorare la loro esecuzione, garantendo il rispetto dei principi di economicità, trasparenza, concorrenza e qualità.

Il Cas opera in base al codice degli appalti pubblici, il D.Lgs. 36/2023, che ha introdotto numerose novità e semplificazioni per rendere più efficiente e digitale il sistema degli appalti pubblici.

Quali sono state le più recenti inchieste sugli appalti al Cas e quali sono le criticità emerse?

Negli ultimi anni, il Cas è stato al centro di diverse inchieste giudiziarie, che hanno portato all’arresto di alcuni dirigenti e funzionari del Cas, nonché di imprenditori e intermediari, accusati di vari reati, tra cui corruzione, turbativa d’asta, truffa, falso e abuso d’ufficio. Le inchieste hanno riguardato soprattutto gli appalti relativi ai servizi informatici, alla telefonia e alla fornitura di mascherine e dispositivi di protezione individuale durante l’emergenza sanitaria da Covid-19.

Le criticità emerse sono legate alla mancanza di controlli interni ed esterni sulle attività del Cas, alla scarsa trasparenza delle procedure di gara, alla presenza di conflitti di interesse e di collusioni tra i soggetti coinvolti negli appalti, alla violazione dei criteri di aggiudicazione e dei requisiti di partecipazione, nonché alla cattiva qualità dei beni e dei servizi forniti.

Quali sono le possibili soluzioni per prevenire e contrastare le irregolarità e le illegalità negli appalti al Cas?

Le possibili soluzioni sono molteplici e richiedono un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle autorità di vigilanza, delle forze dell’ordine, della magistratura e degli operatori economici. Tra le principali misure da adottare, ci sono: il potenziamento dei sistemi di controllo interno ed esterno sulle attività del Cas, con il coinvolgimento dell’ANAC, della Corte dei conti, della Guardia di finanza e dell’Antitrust.

Bisogna poi puntare su una maggiore trasparenza delle procedure di gara, con la pubblicazione di tutti i dati e gli atti relativi agli appalti sul portale unico nazionale degli appalti pubblici; la promozione della concorrenza e della partecipazione degli operatori economici, con la riduzione delle soglie di affidamento e la previsione di criteri di aggiudicazione basati sulla qualità e non solo sul prezzo.

E non solo: ritengo utile anche la valorizzazione della professionalità e dell’etica dei dirigenti e dei funzionari del Cas, con la formazione continua, la rotazione degli incarichi e la prevenzione dei conflitti di interesse, infine ovviamente la repressione delle condotte illecite e la sanzione dei responsabili, con la collaborazione tra le autorità giudiziarie e le forze dell’ordine, la confisca dei beni e il risarcimento dei danni.

Il Cas si occupa anche di autostrade? in che modo esattamente?

Sì, il Cas si occupa anche di autostrade, ma solo in Sicilia. Il Cas è il Consorzio per le Autostrade Siciliane, una società controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze, che ha il compito di completare i lavori di costruzione delle autostrade Messina-Palermo, Messina-Catania-Siracusa e Siracusa-Gela. Il Cas gestisce anche la manutenzione, il soccorso, il pedaggio e i servizi delle autostrade siciliane. Il Cas opera in base al codice degli appalti pubblici, il D.Lgs. 36/2023, che ha introdotto novità e semplificazioni per rendere più efficiente e digitale il sistema degli appalti

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